Benvenuti ad un altro appuntamento con MMS Advice,
io sono Anna Minutillo e oggi in redazione ho il piacere di ospitare Pier Luigi Montanaro, Business Consultant Lutech.
Buona visione e ascolto!
Benvenuto Pier Luigi.
La ringrazio di essere qui con noi per parlare di un tema molto attuale e importante per le aziende: la Business Intelligence.
Lei è un esperto, ormai da molti anni di questo tema e di IT. Quale esperto le chiedo di fornirci una panoramica specifica su quello che si definisce Business Intelligence.
Di che cosa stiamo parlando quando parliamo di Sistemi di Business Intelligence?
Quando parliamo di sistemi di Business Intelligence stiamo parlando di sistemi che permettono la trasformazione di un dato in un’informazione. Il dato è la marea di numeri o quant’altro abbiamo conservato in tutti i nostri sistemi informativi: l’informazione è un dato oggettivo che mi serve. I sistemi di Business intelligence sono tutti quei sistemi che mi permettono di avere accesso a tutte le masse dati che abbiamo nelle nostre aziende, in maniera strutturata e in maniera che si possa avere delle informazioni a supporto delle decisioni del business. Infatti una volta, prima dei sistemi di Business intelligence, si parlava di sistemi di supporto alle decisioni (DSS), oggi in realtà questo concetto si è esteso perché ormai si parla anche di Big Data, il concetto di Business Intelligence va a collidere con il mondo Big Data, cioè ‘analisi di tutti dati che possono esserci non solo nella nostra azienda, ma anche all’esterno, quindi per esempio l’interazione con i canali social.
Al centro dunque c’è l’informazione, che ha un notevole valore strategico. Quanto è importante per un’azienda adottare sistemi di Business Intelligence? Quali sono i vantaggi reali, concreti?
Partiamo dagli svantaggi, cioè che cosa vuol dire non utilizzare la parte di Business Intelligence. Il dato è un costo. Conservare un dato è un costo perché ho bisogno di una struttura informatica, hardware e software e dunque, non potendo prescindere da questo, da avere e conservare il dato, è importante utilizzarlo al meglio, cioè trasformarlo in informazione.
Ad oggi, in realtà, tutte le aziende hanno capito questo concetto. Tutte le aziende sono consapevoli che il dato non è solo utile e appartenente al reparto IT o importante solo a fini legali, non si parla più solo di obbligo di legge come nel caso della conservazione delle fatture. Abbiamo bisogno di tutti quei dati per gestire l’azienda.
Le aziende hanno capito che andando ad analizzare quel dato, non solo possono capire ciò che è successo nel passato, ma avere la possibilità di accedere, attraverso i sistemi di Business Intelligence, a possibilità previsionali che ci aiutano a capire, sulla base di ciò che è accaduto in passato, quali possono essere le sfide future.
Quali sono le sfide, o le resistenze o le difficoltà maggiori che le aziende incontrano nell’approcciarsi a sistemi di Business Intelligence?
Ad oggi la consapevolezza delle aziende sull’utilità dei sistemi di Business Intelligence fa sì che la resistenza culturale all’introduzione di sistemi di Business Intelligence non ci sia più. Le aziende sono consapevoli che la Business Intelligence non è l’ennesimo software che possono utilizzare, ma è uno strumento che consente loro di ottenere valore. La sfida più grande che in questo momento stanno affrontando le aziende è comprendere il mondo dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale, cioè comprendere come utilizzare queste opportunità. Ormai non ci sono più solo fatture, vendite, movimenti magazzino o quant’altro, ma c’è una serie di integrazioni, come quella, per esempio, con il mondo social e/o con il mondo dei fornitori.
Banalmente, una volta controllare il vendor rating era una cosa complessa che si affidava a una enorme quantità di fogli excell da aggiornare manualmente, ad oggi invece, con la possibilità di usufruire di sistemi di interscambio dati tra aziende diverse è molto più semplice ottenere una fonte dati. Quindi la sfida più grande è mettere ordine nella marea, nella valanga, di dati per gestirli senza esserne travolti.
Ogni azienda ha il suo sistema dati, con la sua portata e struttura che rispecchiano esigenze differenti. I sistemi di Business Intelligence sono adattabili alle diverse realtà, ma in che modo esattamente? Come fa un’azienda a capire come utilizzare la Business Intelligence? Attraverso esperti, formazione del proprio personale? Qual è il passaggio importante che consente a un’azienda di avvicinarsi adeguatamente alla Business Intelligence?
Bisogna considerare che la Business Intelligence è una medaglia a due facce: una è tecnologica e implica l’avere delle competenze tecniche che all’interno dell’azienda consentano di governare questo mondo: non si può più pensare di rivolgersi esclusivamente a consulenti esterni. Il dato è vivo, cresce e si evolve e c’è bisogno di una costante manutenzione. Dall’altro lato della medaglia c’è bisogno di una forte competenza sul business che venga tramutata in un disegno di business model dell’azienda in modo tale che si possano intercettare quelle che sono le necessità in termini di informazione. Le due facce di questa medaglia devono convivere in azienda e, ovviamente questo percorso, per partire, può avvalersi di supporto esterno.
C’è un differente approccio ai sistemi di Business Intelligence tra PMI e grandi aziende?
L’approccio è un po’ diverso: le grandi aziende sono un po’ più avanti, sono più aperte e preparate alla gestione dei Big Data, mentre le PMI sono ancora concentrate soltanto sulla gestione dei propri dati, cioè quelli che nascono all’interno dell’azienda. Piano paino però anche le piccole aziende stanno estendendo il loro utilizzo dei sistemi di Business Intelligence attraverso l’acquisizione di tutto quel mondo di dati dal campo e questo perché è molto importante andare a fare, per esempio, l’integrazione IoT, quindi con tutti quei dati derivanti dai macchinari, per ottenere una maggiore efficienza aziendale. Questo è il momento in cui le piccole aziende stanno iniziando a correre, dimostrando che il percorso di adozione della Business Intelligence è finalmente maturo, il prossimo passo deve essere l’evoluzione verso l’utilizzo dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale.
Intervista a cura di Anna Minutillo
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