Il progressivo e  veloce irrompere della tecnologia, ormai è un assunto imprescindibile, ha trasformato ogni ambito della nostra vita.

In molti casi ha contribuito a rivedere strutture e organizzazioni, modus operandi e relazioni, rielaborando, in ambito aziendale in particolare, concetti strategici e criteri competitivi.

Analizzare la relazione tra Sistemi Informativi Aziendali (SIA) e ICT può darci un’idea più precisa a riguardo.

Che cosa è un Sistema Informativo Aziendale?

Un Sistema Informativo Aziendale è un insieme di funzioni, persone, reti tecnologiche, applicazioni e procedure che, interagendo e collaborando tra loro, forniscono e diffondono informazioni. Il funzionamento di un Sistema Informativo Aziendale si identifica nella raccolta, elaborazione, catalogazione, scambio e gestione di dati al fine di guidare, sulla base di essi, i diversi processi decisionali.

Ogni impresa vive e si organizza sulla base dello scambio di informazioni, tanto che la rilevanza del Sistema Informativo Aziendale è considerato alla stregua delle merci o servizi offerti, oltreché della stessa disponibilità finanziaria dell’organizzazione.

Sulla base di tale rilevanza, dunque, è chiaro come tutte le componenti di un Sistema Informativo Aziendale, dalle persone agli strumenti necessari fino alle procedure, siano determinanti per il benessere dell’impresa.

Da qui l’importanza del rapporto tra ogni possibile progresso tecnologico, che consenta trasformazione e miglioramento delle comunicazioni, e l’impresa stessa, intesa come capacità e performance di Sistema Informativo: l’infrastruttura tecnologica deve necessariamente essere al passo con i tempi per garantire continuità e successo.

Le fasi di sviluppo delle ICT

Sin dalla loro prima comparsa, intorno agli ’60-’70, le ICT ricoprono un ruolo fondamentale in termini di innovazione e performance di business, rappresentando un importante differenziale competitivo per tutte quelle organizzazioni in grado di poterle adottare. L’automazione dei processi aziendali che esse hanno introdotto è stato un decisivo fattore strategico fino a quando la loro diffusione non si è via via allargata. Una diffusione più capillare la si registra già dagli anni ’80, osservando il rapporto tra investimenti in ICT e fatturato, distribuito nel tempo: la curva in quel decennio è decisamente in ascesa. Negli anni 2000, tuttavia, con l’avvento del web, un protocollo di comunicazione e diffusione dati standardizzato, le aziende dispongono della possibilità di trasmettere informazioni non solo al loro interno, ma anche all’esterno con i vari stakeholder fino al cliente finale, dando vita a quella che è stata definita come “bolla del web”. La pervasività delle ICT in questo periodo fa sì che se ne metta in discussione la caratteristica e fondamentale valenza strategica al punto da essere ormai considerate delle vere e proprie commodity.

Quando da strategico un elemento diventa commodity è chiaro che il paradigma di riferimento va cambiato individuando dove e come una commodity può comportare utilità e vantaggio. Sono tre le caratteristiche da considerare in questo senso:

  • Continuità: diventa fondamentale garantire la business continuity evitando ogni possibile interruzione di servizio;
  • Valorizzazione delle best practices: non è più il momento di sperimentare, ma di utilizzare le best practices standardizzate nel momento in cui esse sono economicamente convenienti e possono garantire efficienza e qualità, differenziando in questo modo l’offerta sulla base della loro provata validità.
  • Valutazione delle commodity: scegliere le commodity in base al prezzo più basso.

Dal momento in cui il paradigma interpretativo delle ICT cambia sulla base della perdita della loro unicità, i manager e le aziende cambiano approccio e cominciano a considerarle ovviamente alla stregua di qualsiasi altro strumento, prima innovativo e poi indispensabile e “scontato”. Un passaggio importante perché rivela e comporta il fatto che le ICT sono di fatto e in tutto entrate a far parte della cultura manageriale e aziendale.

Sistemi e applicativi per processi e per attività

Se è vero che da un certo punto in poi le ICT, grazie all’avvento di internet, sono state dunque considerate delle commodity, bisogna fare molta attenzione a non perdere però di vista il potenziale fortemente innovativo che esse possono rappresentare, un potenziale innovativo strettamente legato all’utilizzo competente che se ne fa.

L’incontro tra Sistema informativo Aziendale e ICT si concretizza nel Sistema informatico incaricato di potenziare e ottimizzare la capacità comunicativa dell’azienda, un incontro che, in base al percorso storico tracciato fin qui, possiamo suddividere in tre “ere”:

  • 1960-1980: Introduzione dei sistemi informatizzati fino al Data Processing (DP),
  • !980-1995: introduzione dei microcomputer;
  • Dal 1995 ad oggi (web economy): avvento delle reti informatiche.

Il web e le reti informatiche hanno determinato una forte accelerazione dello sviluppo di tecnologie abilitanti un Sistema Informativo Aziendale in termini di performance di business, un esempio su tutti è lo sviluppo delle applicazioni software in grado di favorire l’integrazione delle attività e dei processi aziendali in vari contesti e differenti modalità.

Alla base della loro effettiva utilità, tuttavia, c’è sempre la cultura aziendale in termini di mentalità manageriale in grado di coglierne le implicazioni, recepirne la portata e di favorirne un adeguato ed efficace utilizzo. Il potenziale delle ICT e la cultura e la competenza manageriale in questo senso, sono due fattori imprescindibili del valore d’impresa determinato proprio dalla consapevolezza della pervasività della tecnologia ad ogni livello e ambito aziendale, dalla catena di fornitura fino al cliente finale.

Integrazione e condivisione di intenti e obiettivi, comunicazione immediata e chiara sono alla base della competitività di un’impresa in un contesto fortemente trasformativo e turbolento.

Ciò che contraddistingue un’azienda da un’altra, su queste premesse, è l’utilizzo della risorsa “informazione”: è l’informazione, con il suo percorso e la sua interpretazione, a diventare opportunità.

Quando l’informazione è adeguatamente veicolata, condivisa e interpretata, connettendo e coordinando in questo modo diversi livelli, reparti, attività dell’organizzazione, integrando dunque funzioni e azioni, i processi non solo accelerano, ma garantiscono elevati standard qualitativi e di efficienza che vengono inevitabilmente percepiti anche dal cliente finale.

Per fare alcuni esempi concreti in questo senso consideriamo differenti applicativi deputati a tale compito e suddivisibili in:

1)Integrazione di processi:

  • ERP (Enterprise Resource Planning): sistemi che consentono l’integrazione dei processi di business e l’accesso unico ai dati aziendali, nonché l’implementazione dei sistemi informativi, garantendo unitarietà alla logica aziendale attraverso la centralizzazione della gestione dei dati.
  • CRM (Customer Relationship Management): sistema informativo ampiamento diffuso per la gestione centralizzata e integrata della clientela;
  • SCM (Supply Chain Management): sistema informativo utilizzato per gestire le varie funzioni aziendali, interne ed esterne, cioè relative a tutta la catena di approvvigionamento.

 

2) Integrazione di attività:

  • ESS (Executive Support System): sistema utilizzato a livello manageriale per supportare il percorso decisionale nell’affrontare eventuali nuove problematiche, non di routine.
  • DSS (Decision Support System): sistema anch’esso utilizzato a livello manageriale e anch’esso di supporto in contesto decisionale, con problematiche non solo interne all’azienda, ma anche provenienti dall’esterno;
  • MIS (Management Information System): sistema informativo di supporto ai manager in attività di pianificazione, organizzazione e controllo delle attività.

Dal processo decisionale al processo operativo tante sono le soluzioni, gli applicativi e i sistemi in grado di supportare la complessità aziendale nel proprio percorso di miglioramento e evoluzione delle performane di business. Per individuare al meglio le opportunità che le ICT offrono a livello di innovazione le cose fondamentali di cui si ha bisogno sono:

  • Un deciso commitment del vertice aziendale;
  • Una figura organizzativa che gestisca e individui il rapporto e il punto d’incontro tra le esigenze del business e le tecnologie disponibili;
  • Una competente gestione delle ICT, o interna o esterna all’azienda, in questo caso garantita da partnership o fornitori esterni.

Scritto da Anna Minutillo

Foto di 200 Degrees da Pixabay


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