Nel difficile contesto economico odierno, caratterizzato da incertezze globali e repentini cambiamenti, le aziende hanno bisogno di consolidare le proprie strutture in termini di gestione del rischio, anticipando e/o affrontando i rischi attraverso sistemi più agili e sicuri. L’obiettivo è ridurre burocrazia e individuare i punti critici dei processi per gestirli in maniera più snella ed efficace.

 

Risk Management

Il Risk Management (gestione del rischio) è un processo finalizzato a individuare e misurare il rischio aziendale attraverso apposite strategie che possano limitarlo e governarlo adeguatamente.

Esso deve essere inteso come un pilastro fondamentale della cultura aziendale, dai vertici alla base, affinché possa davvero essere d’impatto e costituire una leva strategica per l’impresa: può considerarsi di fatto un vero e proprio passaggio obbligato nel percorso di salvaguardia del valore e del business di ogni realtà orientata al raggiungimento dei propri obiettivi.

Instabilità geopolitica, accelerazione tecnologica, sempre nuove e a volte più rigide normative legali e di sicurezza, espongono le aziende a diversi fattori di rischio insiti in ogni processo di cambiamento e adattamento, aumentandone la potenziale vulnerabilità.

L’approccio adeguato, dunque, deve, imprescindibilmente, partire da uno sguardo ampio e attento alle diverse dinamiche del mercato e dell’organizzazione interna, rendendo il Risk Management una “pratica” consolidata e trasversale appartenente a una solida base di consapevolezza.

Detto questo, consideriamo quelli che sono i passi fondamentali di un adeguato processo di Risk Management:

  1. Identificazione dei rischi

Raccogliere e mappare i potenziali rischi interni ed esterni (es. supply chain, mercato, processi, persone, tecnologia e organizzazione) attraverso strumenti quali brainstorming, analisi storica, interviste, checklist, mappatura dei processi.

  1. Analisi e valutazione

Evidenziare le vulnerabilità dell’azienda in un determinato contesto, stimando al contempo le probabilità del rischio e gli eventuali danni d’esposizione. Valutare dunque l’impatto che il rischio avrebbe sull’azienda da vari punti di vista (economico, operativo, reputazionale).

La successiva valutazione deve condurre a un ordine di priorità dei rischi da affrontare, in maniera tale da poter prendere decisioni e attuare strategie in maniera più efficace ed efficiente.

  1. Strategie di risposta

Decidere, in base all’ordine di priorità e classificazione del rischio, quale strada intraprendere:

    • Evitare: eliminare l’attività che genera rischio.
    • Mitigare: ridurre probabilità e impatto agendo, per esempio, sulle vulnerabilità.
    • Trasferire: affidarsi a un soggetto terzo che in qualche modo possa rispondere meglio del rischio, come ad esempio, una compagnia assicurativa o una partnership.
    • Accettare: nel caso in cui il costo di gestione del rischio fosse superiore ai danni o all’impatto che esso avrebbe, si può accettare di correrlo.
  1. Monitorare e revisionare

Monitorare continuamente le misure di gestione e le azioni intraprese con periodici rapporti su di esse e eventuali modifiche, se necessarie. Allo scopo, assegnare responsabilità e KPI di monitoraggio.

  1. Comunicazione e condivisione
    • Garantire che i rischi e le contromisure siano trasparenti e visibili all’interno dell’organizzazione.
    • Coinvolgere tutti i livelli, non solo il management, per sviluppare consapevolezza diffusa.

 

Lean e Risk Management

La Lean Manufacturing concentra i suoi sforzi per massimizzare il valore aziendale, puntando all’eliminazione degli sprechi e all’ottimizzazione dei processi, delle funzioni e delle risorse. Da questa premessa è facile comprendere come il concetto di Valore passi anche attraverso un’adeguata, efficiente ed efficace gestione del rischio.

Il Risk Management si focalizza sulle vulnerabilità, eliminandole o, quanto meno, ridimensionandole. Gli sprechi e le inefficienze, nel mirino della Lean Manufacturing, sono, molto spesso, importanti vulnerabilità che possono seriamente minare alla base la percezione del Valore aziendale.

Essi possono annidarsi sia nei processi interni che nel contesto esterno in cui un’azienda è inserita e, in questo modo, riguardano potenzialmente tutti gli aspetti dell’operatività.

Partendo dal concetto di Valore, dunque, quale fondamentale elemento comune alla Lean e al Risk Management, passiamo a considerare un’ulteriore prospettiva di analisi del loro rapporto: l’approccio Lean al Risk Management, ovvero il Lean Risk Management.

Qual è il suo obiettivo?

Ridurre sprechi e inefficienze lungo tutto il processo di gestione del rischio e, al contempo, ridurre le vulnerabilità senza generare ulteriori rischi.

 

Gli strumenti Lean nel Risk Management

I rischi maggiori da cui le aziende devono proteggersi, come visto, sono principalmente rischi operativi, economici e reputazionali. Seppur divisi in categorie si evince abbastanza intuitivamente come essi siano strettamente correlati: una inefficiente operatività conduce a perdite in termini di risorse (materiali ed economiche) e tempo, oltre che di fiducia da parte di stakeholder e clienti.

Gli strumenti Lean utilizzabili nel Risk Management hanno natura e applicabilità differenti, ma puntano tutti allo stesso obiettivo: ridurre le vulnerabilità trasversali all’organizzazione in funzione di operatività più efficiente e, di conseguenza, maggiore creazione del valore.

Per citarne alcuni:

  • Spaghetti Chart: sistema visivo che rappresenta e individua percorsi inefficienti e movimenti inutili, in uno specifico layout. Nel Risk Management supporta l’identificazione di rischi operativi legati alla scarsa sicurezza degli ambienti: vulnerabilità fisica degli operatori dovuta a spostamenti inopportuni e/o posizioni scorrette, percorsi di attrezzature e macchinari mal progettati e dunque pericolosi ecc…
  • Value Stream Mapping (VSM): mappa di processo che ne visualizza colli di bottiglia e punti vulnerabili. Nel Risk Management permette di individuare i punti critici dove si concentrano i rischi e aiuta a prevedere dove potrebbero verificarsi vulnerabilità operative.
  • Gemba Walk: pratica di osservazione diretta sul campo per scoprire anche i rischi nascosti, “camminando” tra gli ambienti operativi e confrontandosi con i dipendenti. Momento importante per valutazioni dei processi in atto e per l’identificazione di attività dispendiose o interventi correttivi. Nel Risk Management aiuta a identificare rischi operativi che non emergono nei report e stimola il coinvolgimento diretto di chi vive i rischi ogni giorno.
  • Diagramma di Ishikawa + 5 Whys: il Diagramma di Ishikawa è un diagramma a lisca di pesce, una rappresentazione grafica che permette di mappare tutte le possibili cause che portano a un determinato effetto o problema. Il “corpo del pesce” rappresenta il problema da analizzare, mentre le “lische” principali raggruppano le cause secondo categorie. Unito al metodo 5 Whys (5 Perché) che guidano nel percorso di individuazione dei problemi attraverso le giuste domande, è un ottimo strumento di analisi. Nel Risk Management si identificano i rischi potenziali, si analizzano sistematicamente le cause, si prioritizzano le misure preventive.
  • PDCA: il ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act), è un sistema di gestione strutturata di piani di prevenzione attraverso le 4 quattro fasi di pianificazione, esecuzione, controllo e azione correttiva. Nel Risk Management è utile per implementare piani di mitigazione del rischio e verificarne l’efficacia, garantendone, al contempo, un approccio sistematico e ciclico alla gestione.
  • Standard Work: metodologia di standardizzazione delle procedure volta a ridurre variabilità e rischi, migliorando i processi. Nel Risk Management riduce i rischi legati a errori umani o variabilità nei processi e facilita la compliance con norme di qualità e sicurezza.
  • Hoshin Kanri: approccio orientato alla gestione controllata del processo verso gli obiettivi.  Prevede l’allineamento di tutta l’organizzazione verso procedure condivise, confronto e individuazione di risultati raggiungibili in funzione di attenta analisi della fattibilità, basata su dati reali.
  • FMEA (Failure Mode and Effects Analysis): tecnica di individuazione di eventuali fallimenti di un progetto e/o di un processo. Nel Risk Management consente di classificare i rischi in termini di probabilità, gravità e rilevabilità.
  • Kaizen: con Kaizen si indica un approccio volto al miglioramento continuo di ogni aspetto dell’organizzazione che parte da una profonda cultura del cambiamento e della formazione, attraverso progressi quotidiani in ogni aspetto e ambito. Nel Risk Management riduce i rischi derivanti da inefficienze o pratiche obsolete, incoraggiando l’intera organizzazione a segnalarli e a proporre soluzioni preventive.

 

Conclusioni

L’integrazione di strumenti e pratiche Lean nel Risk Management, soprattutto operativo, può avere un importante impatto su tutta l’organizzazione aziendale in termini di efficacia, efficienza e promozione della cultura del miglioramento e della collaborazione, tutte caratteristiche imprescindibili per la crescita in termini di sicurezza, affidabilità e solidità, in una parola: Valore.

Scritto da Anna Minutillo


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