Formare e guidare una squadra all’interno di un’organizzazione non è un compito banale, né semplice.

Chiunque diriga un’azienda, con competenza e consapevolezza del proprio ruolo, sa che le sue fondamenta non si identificano con le risorse materiali di cui dispone o con il proprio prodotto, bensì con le persone che la compongono e che ogni giorno rendono possibile ogni singola attività su cui essa si regge.

Le risorse umane sono il bene più prezioso che un’azienda possiede e, come tale, esse vanno gestite, curate, seguite, valorizzate e motivate. Pertanto diventa fondamentale conoscere e mettere in pratica valide strategie di Team Building.

Team Building cenni storici

Il concetto di Team Building nasce in ambito psicologico e si identifica con la capacità di creare un gruppo, una squadra, attraverso la condivisione di obiettivi e il coinvolgimento di tutti i componenti verso la realizzazione degli stessi. Ogni componente è motivato e consapevole del proprio ruolo all’interno dell’organizzazione e dell’utilità di esso attraverso la collaborazione con gli altri per risolvere problemi e superare situazioni che diversamente non sarebbero affrontabili.

Tra i primi e maggiori teorizzatori del lavoro di squadra, tre psicologi:

  • Lev Semënovič Vygotskij: psicologo russo attivo nei primi anni del Novecento, sostenne il principio secondo cui è all’interno di un determinato contesto e gruppo culturale che ogni individuo accresce il proprio bagaglio di competenze e le proprie capacità. Lo scambio culturale, di idee e opinioni tra gli individui, nonché la strumentazione pratica propria di ciascuno, favoriscono la formazione degli artefatti culturali della società.
  • Kurt Zadek Lewin: psicologo tedesco con cittadinanza statunitense, fu tra i maggiori studiosi di psicologia sociale e tra i primi ricercatori e studiosi delle dinamiche dei gruppi e lo sviluppo delle organizzazioni. Secondo Lewin “il gruppo è più della somma delle singole parti”, affermando così le caratteristiche di interdipendenza, senso di appartenenza, influenza reciproca, scopi e valori comuni.
  • Bruce Tuckman: psicologo americano anch’egli studioso delle dinamiche di gruppo, formulò, in particolare, la teoria delle cinque fasi a cui esse sono sottoposte, quali Formazione (Forming), Scambio-contagio (Storming), Normalizzazione (Norming), Efficienza (Performing) e Aggiornamento (Adjourning).

Sviluppo del Team Building

Negli anni le teorie derivanti dallo studio della psicologia sociale hanno trovato terreno fertile e ragion d’essere in gruppi e organizzazioni aziendali, ponendo le basi per la creazione di squadre di lavoro efficienti e solide. Il perno di ognuna di esse è la capacità di creare coesione, comunità d’intenti, coltivando le attitudini e le competenze trasversali di ciascun individuo ad esse appartenente. Per attivare un adeguato percorso di Team Building è fondamentale la figura del leader che deve saper condurre il gruppo verso:

  • Facilitazione di comunicazione
  • Distensione del clima aziendale
  • Raggiungimento di risultai migliori
  • Crescita dei guadagni

Ma come si traduce tutto ciò nella pratica?

I passi necessari

Il progetto di realizzazione di una squadra vincente si snoda su cinque basilari punti:

  1. Chiarire gli obiettivi da raggiungere: il primo passo verso la costruzione di una squadra vincente è la valutazione dei fattori interni alla propria organizzazione. Rendere chiari la vision e la mission aziendale vuol dire rendere partecipi i propri dipendenti e consapevoli della sfida che devono contribuire a vincere. Sentirsi parte di un progetto aiuta a coltivare motivazione e a stimolare impegno perché i successi aziendali sono i successi di ogni singola componente dell’organizzazione.
  2. Mostrare apprezzamento e ringraziare: una volta stabiliti gli obiettivi, è determinante mostrare apprezzamento e considerazione verso il lavoro svolto e l’impegno mostrato, anche quando vengono commessi errori. L’errore accade, ma se da esso si traggono i giusti insegnamenti, senza indugiare troppo sulle possibili negative conseguenze, l’evoluzione e la crescita diventano possibili. Un dipendente incoraggiato e valorizzato saprà sentirsi coinvolto nel comune progetto.
  3. Puntare sull’empowerment: è molto importante far emergere le caratteristiche e le capacità di ogni collaboratore affinché esse possano essere utilizzate al meglio per raggiungere un traguardo. Ascoltare i dipendenti e raccoglierne esigenze, osservazioni e aspettative attraverso sondaggi può condurre all’idea di un progetto realistico che combini i vari intenti e le diverse possibilità. L’ascolto può aprire nuove possibilità e la strada verso innovative idee anche ai vertici aziendali, facilitandoli nel prendere decisioni.
  4. Creare un ambiente di lavoro sano: da non sottovalutare, inoltre, il fattore spazio di lavoro. L’ambiente nel quale si trascorre molto tempo e nel quale si è chiamati a svolgere al meglio la propria attività, condiziona più di quanto si possa immaginare la resa del personale. Se l’ambiente è gradevole e stimolante e possiede le caratteristiche adeguate alla concentrazione e al rilassamento, i risultati saranno più facili. Importante dunque è controllare che non ci siano troppi rumori disturbanti, che l’illuminazione sia corretta e la qualità dell’aria ottimale. Da non sottovalutare, inoltre, spazi di svago che possano rendere le pause davvero rigeneranti.
  5. Offrire crescita continua: acquisire nuove competenze attraverso una formazione mirata e continua accresce consapevolezza e autostima, stimola a migliorare e aiuta lo sviluppo della soddisfazione personale. I dipendenti soddisfatti di sé stessi saranno dipendenti felici e realizzati, stati d’animo che conducono a un impegno sentito e adeguatamente condotto.

Esempi di attività di Team Building

Esistono diverse possibilità per rafforzare il senso di appartenenza a una squadra e a un’intera organizzazione, momenti in cui, al di là del tempo di lavoro, le persone possano condividere esperienze che le avvicinino l’una all’altra:

  • Attività sportive, parchi avventura
  • Escape room
  • Degustazioni
  • Caccia al tesoro
  • Corsi di gruppo, dalla fotografia al teatro
  • Attività di volontariato
  • Giochi a quiz
  • Attività artistiche
  • Eventi aziendali che celebrino i successi

Ognuna di queste attività crea situazioni e dinamiche che esulano dai normali rapporti di lavoro e aiuta le varie personalità ad emergere, attivando un diverso tipo di comunicazione e un diverso approccio all’altro. Sono tutte attività che stimolano le soft skills necessarie in azienda, mettendo sotto una nuova luce ogni individuo e rendendo possibile a ciascuno esprimere al meglio il proprio potenziale.

Il segreto è non perdere mai di vista l’importanza di ogni singolo individuo e ciò che egli può offrire al gruppo.

Scritto da Anna Minutillo

Foto di Hannah Busing su Unsplash


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