Come si costruisce l’identità di “azienda sostenibile”?
Proporsi di abbracciare le tematiche di sostenibilità ambientale, sociale ed economica per contribuire alla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, è solo il punto di partenza, è la linea teorica e la filosofia aziendale. Ma quali sono i passi che nel concreto l’azienda deve compiere? E sulla base di quali criteri si stabilisce che stia effettivamente mettendo in atto i suoi propositi?
Per comprendere e contestualizzare al meglio, passiamo attraverso il concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) o Corporate Social Responsability (CSR), cioè l’insieme delle pratiche messe in atto dalle aziende per realizzare i suddetti propositi, i cui princìpi si sintetizzano in:
- Sostenibilità: uso consapevole delle risorse ambientali, valorizzazione delle risorse umane, contributo al miglioramento della comunità
- Trasparenza: ascolto e dialogo dei e con i vari portatori d’interesse
- Qualità: realizzazione di prodotti e attivazione di processi che incontrano le esigenze del cliente, rispettano l’ambiente e valorizzano il territorio
- Volontarietà: azioni mirate a raggiungere la sostenibilità oltre gli obblighi di legge
- Integrazione: coinvolgimento e condivisione nella e della propria visione di e con i diversi reparti e livelli dell’organizzazione.
Un’azienda sostenibile è un’azienda che persegue i tre pilastri della Triple Bottom Line:
- Pianeta: rispetto dell’ambiente e tutela delle sue risorse
- Profitto: raggiungimento dell’efficienza economica a garanzia del reddito
- Persone: valorizzazione delle persone e tutela e miglioramento della qualità della vita, della sicurezza e dei servizi ai cittadini.
La costruzione dell’identità di azienda sostenibile è un vero e proprio cammino evolutivo, sia dal punto di vista formale, sia dal punto di vista strategico.
B Corporation, B Assessment e Sustainability Award
Il salto di qualità è garantito da apposite certificazioni, sulla base di requisiti individuati attraverso standard di misurazione e linee guida stabiliti a livello internazionale.
In Italia, con la legge di stabilità del 2015, attraverso una norma ad hoc, è stato ufficialmente formalizzato il significato di Benefit Corporation o Società Benefit, dandone la seguente definizione:
“Società che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse.” (LEGGE 28 dicembre 2015, n. 208)
Per misurare le caratteristiche che l’azienda possiede al fine di poter essere considerata, o diventare, una B Corporation, esiste il B Impact Assessment che, attraverso un questionario, fornisce la Valutazione dell’Impatto, confronta i risultati con altre aziende del settore e propone pratiche e misure per migliorare le proprie performance in materia di Governance, Workers, Community, Environment e Customers.
A dimostrare l’accresciuta sensibilità del panorama imprenditoriale italiano verso i temi di sostenibilità è l’istituzione di un importante premio, il Sustainability Award, da parte di Credit Suisse e Kon Group che, con esso, si propongono di valorizzare e sostenere le eccellenze in questo campo.
Ma come si individuano le aziende più virtuose?
Anche in questo contesto lo strumento utilizzato è un questionario che indaga la situazione delle singole aziende in relazione ai criteri ESG (Environment, Social e Governance) in tre ambiti principali:
- Strategy: obiettivi strategici e politiche aziendali
- Management: modelli gestionali e azioni specifiche adottate
- Performance: set di Key Performance Indicators tratti dallo Standard GRI
Criteri ESG
Come già detto, i criteri ESG nascono al fine di misurare gli impegni delle aziende nell’assunzione della Responsabilità Sociale d’Impresa.
Vediamoli nel dettaglio:
- E = Environment (Fattori ambientali): politiche per affrontare l’Inquinamento e i rifiuti, il Cambiamento climatico, l’Urbanizzazione e la Scarsità delle risorse
- S = Social (Fattori Sociali): politiche verso Diritti Umani, Condizioni di lavoro, Salute e sicurezza, Pari Opportunità, Sicurezza dei Dati
- G = Governance (Fattori di Governance): politiche a tutela dell’Indipendenza del Consiglio, politiche in merito alle Retribuzioni dei Manager, Politiche fiscali e Etica del Business.
Standard e Framework
Per guidare le aziende nell’applicazione di politiche volte a orientare verso gli ESG o a rispettarli, esistono strumenti come gli Standard e i Framework.
Gi Standard rappresentano criteri e metriche specifici di pratiche e di valutazione di qualità in relazione agli argomenti analizzati. Le caratteristiche che li contraddistinguono sono: attenzione all’interesse pubblico, indipendenza, correttezza del processo valutativo, consultazione pubblica al fine di fornire una solida base alle informazioni richieste e fornite.
I Framework sono invece un quadro generale del contesto in cui si opera, la comunicazione della direzione che un’azienda vuole seguire in un determinato ambito: sono le azioni che si mettono in pratica in assenza di standard definiti che rendono l’idea del percorso seguito, ma non ne forniscono il metodo. Possono essere, dunque, considerati come un insieme di principi guida, per i quali non esiste obbligo di rendicontazione.
Esempi
Sustainability Accounting Standards Board (SASB): gli standard SASB aiutano le imprese a identificare e divulgare i temi di sostenibilità aziendale utili a orientare le decisioni degli investitori. Gli standard SASB si concentrano su 77 settori merceologici e puntano l’attenzione su temi di sostenibilità utili a fornire un quadro della condizione finanziaria dell’azienda e delle sue performance operative, parametri che più di altri condizionano l’azione degli investitori. (https://www.sasb.org/standards/)
Global Reporting Initiative (GRI): la Global Reporting Initiative è un’organizzazione internazionale indipendente i cui standard aiutano le aziende a definire il loro impatto in materia di sostenibilità ambientale, sociale ed economica ponendo in relazione il loro operato con il cambiamento climatico, i diritti umani e la corruzione. Attraverso l’utilizzo degli standard GRI le aziende riescono a comunicare, con un linguaggio adeguato e comprensibile, a livello globale la loro politica e la loro condotta in ciascuno dei suddetti ambiti. Con puntualità e chiarezza attraverso gli standard GRI, le aziende forniscono informazioni fondamentali a influenzare e guidare le valutazioni e le decisioni dei vari stakeholder. (https://www.globalreporting.org/how-to-use-the-gri-standards/gri-standards-italian-translations/)
Climate Disclosure Standards Board (CDSB): il Climate Disclosure Standards Board è un’organizzazione non profit che aiuta le aziende a fornire ai propri stakeholder, investitori e mercati finanziari in particolare, le informazioni relative ai cambiamenti climatici integrandole nella rendicontazione finanziaria tradizionale. Il presupposto è la convinzione che mercati e investitori prendano decisioni più consapevoli se le aziende di loro interesse sono trasparenti e disposte ad analizzare i rischi che i cambiamenti climatici comportano. (https://www.cdsb.net/)
International Integrated Reporting Council (IIRC): L’IIRC è un ente globale, composto da vari attori quali investitori, aziende, professionisti operanti nel settore della contabilità, enti normativi e ONG, che ha lo scopo di promuovere la comunicazione della creazione del valore come aspetto fondante del reporting aziendale. Richiamando a sé uno dei principi fondanti della Responsabilità Sociale d’Impresa, l’integrazione, l’IIRC sottolinea la necessità di creare l’ambiente idoneo e le consuetudini necessarie e creare un pensiero integrato all’interno delle organizzazioni affinché le informazioni condivise possano facilitare processi e operatività, nonché rafforzare la consapevolezza e la conoscenza dei valori e della missione dell’azienda. Il framework fornito, costituito da linee guida sulla base delle quali ogni azienda applicherà il proprio modus operandi, mira a conferire valore a tutta l’organizzazione che non solo ottimizzerà la propria reportistica attraverso la piena connettività delle informazioni al suo interno, ma sarà anche capace di rispondere efficacemente alle esigenze e agli interessi degli stakeholder. (https://www.integratedreporting.org/)
Conclusioni
Costruire oggi la propria identità di azienda sostenibile è indubbiamente un vantaggio competitivo che ha ancora costi contenuti e un impatto positivo sulle proprie performance. Il tema è di grande attualità e attivarsi da adesso dà quel valore aggiunto che in un prossimo futuro, invece, sarà un obbligo: tempistiche e costi di adeguamento soffriranno della pressione imposta dalle normative e le aziende rimaste indietro potrebbero subirne le conseguenze.
Scritto da Anna Minutillo
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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