Chi si dedica allo studio e all’applicazione della filosofia Lean in azienda sa bene quanto l’approccio giapponese non riguardi unicamente il mondo del lavoro, bensì una prospettiva più ampia generata da una visione olistica attraverso la quale i giapponesi interpretano sé stessi e il mondo che li circonda.

Chiunque voglia approfondire le teorie e le pratiche del Toyota Production System, all’interno del quale la Filosofia Lean è stata concepita, dunque, deve tener conto dell’humus particolare nel quale esso è nato per non perderne di vista gli obiettivi e comprenderne a fondo motivazioni e potenzialità.

Ed ecco che ancora prima di parlare di Lean in senso stretto, è fondamentale conoscere due concetti dai quali esso è scaturito: Monozukuri e Hitozukuri.

Monozukuri

“Monozukuri” vuol dire “costruzione delle cose, fare le cose”, “Hitozukuri” vuol dire “costruzione dell’uomo”. Utilizzati insieme questi termini indicano quello che è stato definito il segreto del TPS (Toyota Production System), sintetizzato nel motto “Innanzi tutto, forma, costruisci l’uomo!”.

Nella formulazione del concetto di Monozukuri, cioè del fare le cose, non ci si è limitati a indicare ciò che si ferma alla semplice traduzione letterale, cioè all’industria manifatturiera e alla produzione in senso stretto, ma si è racchiuso un principio ben preciso e ricco di significato: produrre, costruire e fare le cose, ma con passione, competenza, conoscenza, sulla base delle quali si fonda una particolare etica del lavoro. L’ambizione che si cela dietro tale visione è quella di perseguire la perfezione e l’eccellenza, coltivate da sempre in seno alla società giapponese.

Ma da che cosa dipendono la ricerca della perfezione e l’eccellenza? Che cosa è che distingue il semplice fare dal fare le cose al meglio? Non è una regola, non è un’imposizione o qualsivoglia altro artificio, bensì è un modo di essere, di interpretare e vivere il proprio percorso in un particolare senso, quello delle cose, del loro valore e della loro qualità, nel rispetto di chi ne fruisce e usufruisce, di chi potrà nutrire fiducia in chi ne ha resa possibile la realizzazione. Dunque è del valore delle persone che in realtà si tratta, della loro crescita e formazione, del senso che esse danno al concetto di valore e della dedizione di cui lo onorano.

Hitozukuri

Ed è qui che si fa strada l’Hitozukuri, cioè il “costruire l’uomo”, far sì che ogni uomo dietro ad una specifica mansione, compito e lavorazione sia preparato, competente e soprattutto consapevole che è dal modo in cui assolve ad essi che dipende la riuscita dell’impresa, che si tratti di prodotto o servizio fa poca differenza. Il poter svolgere il proprio lavoro guidati dall’interesse per esso, dalla passione e dalla conoscenza, distingue il semplice produrre dal produrre bene le cose. Le persone costituiscono l’ossatura dell’industria, della manifattura e del lavoro in generale e senza la capacità di poter formare al meglio le persone, difficilmente si può perseguire la competitività garantita dalla continua ricerca della qualità.

Lean

Quando si pensa alla qualità, però, è chiaro che ci si proietta in un’altra prospettiva, quella del cliente. La prospettiva di colui che ha affidato a chi produce il compito di farlo al meglio per poter godere dei risultati di questo approccio, perché è la qualità che rende il prodotto unico e valido. Il valore del prodotto è dato dalla soddisfazione del cliente che lo riconosce. La qualità è strettamente collegata al modo di fare le cose e alle tecniche e agli strumenti che si utilizzano per realizzarle: la persona che si dedica a tali compiti deve necessariamente essere preparata, oltre che predisposta e interessata alla qualità e al valore. Ed è proprio ciò che ha valore per il cliente quello su cui punta la Lean Production: lo spreco, di fatto, è tutto ciò che non può essere considerato valore, valore per il cliente finale, soprattutto. Lo sviluppo delle persone garantisce il miglioramento delle tecniche e delle performance e insieme, questi due elementi costituiscono la base della Lean Production.

Indicazioni

Esistono alcuni punti importanti su cui focalizzare l’attenzione per poter pensare di abbracciare i concetti di Monozukuri e Hitozukuri:

  • Dedicarsi alle azioni che rendono possibile seguire i propri valori
  • Coltivare la proattività
  • Alzare l’asticella dei propri obiettivi sempre di più cercando di superare i propri limiti
  • Condividere passione e voglia di migliorare le performance
  • Innovare
  • Rispettare le persone
  • Promuovere l’eccellenza
  • Perseguire il miglioramento continuo
  • Favorire il lavoro di gruppo
  • Cercare le reali cause dei problemi

 

“Fare le cose”

Per mettere in pratica il Monozukuri, in particolare, bisogna concentrarsi sull’eliminazione di tre elementi particolari:

  • Muri: sovraccarico, sia esso di lavoro, persone, risorse ecc..
  • Muda: tutte quelle attività che non generano valore e che dunque possono essere considerate sprechi a tutti gli effetti, consumando inutilmente risorse senza risultati
  • Mura: sono tutte le variabilità e irregolarità di processi non corretti, dovuti a sprechi, sovraccarichi e inefficienze.

Agire in maniera olistica per affrontare queste criticità vuol dire riuscire a rintracciarle in tre ambiti differenti:

  • Prodotto e sviluppo: è importante in questa fase di progettazione, agire in squadra e trasparenza, cercando, allo stesso tempo, di contenere i costi attraverso la standardizzazione dei processi
  • Produzione: questa è la fase di lavorazione vera e propria in cui importante è eliminare quanti più scarti e sprechi possibile, sia di materiali che di risorse e tempo ottimizzando il flusso produttivo attraverso gli strumenti Lean
  • Filiera: anche in questo caso è fondamentale abbattere costi e attività legate a tutta la catena di fornitura ottimizzando spedizioni, trasporti e ordini.

Gli strumenti Lean consentono di lavorare lungo tutta la catena del valore, migliorandone la qualità.

“Fare le persone”

L’Hitozukuri pone l’attenzione sull’importanza che rivestono l’interesse e la passione, coltivati come un’arte, nell’agevolare lo sviluppo delle persone, ponendo l’accento in particolar modo sul processo di apprendimento continuo. Tale percorso consentirebbe di aumentare le capacità delle persone nelle proprie aree di competenza e le renderebbe anche in grado di svolgere diverse altre funzioni acquisendo più flessibilità a apertura verso il lavoro di squadra. Anche nell’era del digitale e delle macchine, puntare sulle capacità e le prerogative umane rimane una scelta strategica vincente perché soltanto le persone hanno la possibilità di cambiare prospettiva adattandosi velocemente a improvvisi e imprevedibili nuovi scenari.

Lo sviluppo delle persone secondo il metodo Toyota riguarda:

  • La capacità di comprendere a pieno il proprio lavoro, i contenuti teorici e le possibili criticità
  • La capacità di coltivare la motivazione nutrendo fiducia verso i propri successi e accettando le nuove sfide
  • La capacità di concedersi spazio per la riflessione costruttiva al fine di valutare le diverse situazioni e cercare il miglior modo di agire
  • La capacità di riconoscere i propri progressi, ottenuti soprattutto in situazioni difficili o in situazioni di condivisione e gioco di squadra, riuscire a sentirsi accettati attraverso le proprie proposte e riuscire ad assumersi sempre più, e diverse, responsabilità.

Coinvolgimento e crescita personale, motivazione, passione e competenza, ricerca continua e continua formazione verso un unico obiettivo: il valore.

Delle cose e delle persone.

 

Scritto da Anna Minutillo

Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay

 

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